
Le regole del Bon Ton
Galateo del divorzio, il bon ton della separazione
La fine di una relazione è una cosa dura e difficile da affrontare e fin troppo spesso tira fuori da chi ne è protagonista il peggio di sé. Per evitare questo basta non perdere di vista l’importanza del rispetto per l’altra persona con cui, nel bene è nel male, si è condivisa la vita per un periodo. Proprio per questo oggi, dopo aver visto le buone maniere da adottare in presenza di una famiglia allargata, oggi scopriamo il Galateo del divorzio.
Galateo del divorzio: il galateo tradizionale
Secondo le norme più classiche del Galateo, stilate in un contesto in cui le donne avevano una posizione ed un modo di agire decisamente diverso da oggi e più dipendente da quelle degli uomini, il comportamento in caso di separazione di coniugi era ben definito. Al marito toccava abbandonare la casa familiare ma dal canto suo la moglie poteva considerarsi veramente libera, e quindi rimuovere l’anello nuziale e abbandonare il nome del marito sono a separazione effettivamente avvenuta. Date le norme del tempo ciò avveniva in caso di annullamento delle nozze piuttosto che di divorzio (entrato in vigore in Italia solo nel 1970).
In questi casi, se l’uomo aveva maggiori libertà sin da subito, la donna, nel periodo successivo alla separazione, doveva evitare di prendere parti ad occasioni mondane, di frequentare compagnie facilmente equivocabili, instaurare nuove amicizie maschili e, soprattutto, parlar male del marito. Doveva intrattenere buoni rapporti con la famiglia di lui e mantenere un comportamento sempre a modo. Dal canto suo, il marito doveva sempre mostrare rispetto verso l’ex moglie e non sparlare mai di lei o aizzare malelingue.
Galateo del divorzio: buon senso moderno
Tatto e discrezione sono alla base di un divorzio secondo bon ton. Questo, in quanto conseguenza della fine di un progetto di vita insieme, rappresenta, in ogni caso un evento mesto e come tale non va ne festeggiato, ne sbandierato ai quattro venti. La conclusione di un matrimonio, per quanto può essere voluta di comune accordo da entrambe le parti, rappresenta sempre un evento che cela in se dolore e come tale va rispettata e tutelata da pettegolezzi e inutili esibizionismi.
Secondo quanto stabilito dal giudice si disporrà dei beni e della casa coniugale. Se il divorzio avviene per “colpa” di uno dei due in linea di massima la parte lesa (non conta che sia la moglie o il marito) dovrebbe essere sempre tutelata, già prima che il giudice si pronunci. In ogni caso il partner economicamente più debole dovrebbe poter godere della casa coniugale e di un aiuto da parte dell’altro in attesa delle disposizioni legali.
Entrambi i coniugi, dopo la separazione, avranno tra loro una condotta rispettosa, nulla vieta di essere in disaccordo ma questo non obbliga a diventare maleducati o a comportarsi come dei primitivi.
Sebbene oggi quasi nessuno vi rinuncia effettivamente, in caso di divorzio la moglie riprende il suo cognome da nubile
Galateo del divorzio: l’annullamento
In casi molto particolari è possibile chiedere l’annullamento del matrimonio. L’annullamento non interrompe la validità del legame nuziale ma rende nullo l’atto che lo ha sancito e quindi si realizza una condizione per cui il matrimonio è come se non fosse mai stato celebrato. Se il divorzio ha solo conseguenze civili, l’annullamento, se effettuato dalla Sacra Rota, ha conseguenze anche religiose cancellando totalmente ogni traccia delle nozze.
Come detto per poter procedere all’annullamento del matrimonio sono previsti dei requisiti molto specifici ed un iter molto rigido da seguire. Spesso la sua applicazione è legata a motivi particolarmente gravi, dunque, la discrezione da mantenere ed il rispetto per le parti coinvolte devono essere anche superiori a quelle di un classico divorzio.
In un caso simile sarà possibile risposarsi nuovamente con altre persone anche con rito religioso.
Galateo del divorzio: i figli
La separazione riguarda la coppia ma, inevitabilmente, si riflette sui figli. Questi non devo essere utilizzati dalle parti per sfogare i propri rancori o, peggio ancora, come uno strumento per colpire l’altro. Gli incontri tra figli e genitori devono essere agevolati e si dovrà fare in modo di far pesare loro il meno possibile la scelta presa.
Sia in caso di affidamento congiunto sia di affidamento esclusivo si rispetteranno orari, luoghi ed eventuali restrizioni imposte dal giudice per l’incontro con i figli tenendo sempre bene a mente che il loro benessere psicofisico viene prima di tutto, soprattutto in una situazione delicata come un divorzio.
Galateo del divorzio: i nuovi partner
La fine di un rapporto può segnarne la nascita di un altro. Sia in presenza di figli o meno si avrà la massima discrezione nel palesare una nuova relazione sentimentale soprattutto se la separazione dal precedente partner è appena avvenuta o se proprio questo nuovo amore è la causa della fine del matrimonio.
Non si imporranno ai figli e alla famiglia i nuovi partner ma si farà sì che pian piano essi vengano conosciuti ed accettati con grande naturalezza. La loro figura non dovrà rimpiazzare quella del precedente partner nel ruolo genitoriale o negli affetti dei partenti ma pian piano avrà modo di ricavarsi un suo spazio.
La presenza di nuovi partner darà avvio alla nascita di famiglie allargate (di cui abbiamo parlato recentemente delineandone il galateo apposito), situazione sempre più comune oggigiorno. Queste si fonderanno sul rispetto dei sentimenti, delle persone e dei ruoli da ognuno rivestiti nell’intento di un’armoniosa convivenza.
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