
Le regole del Bon Ton
Galateo dei videogiochi: conciliare videogames e bon ton
Sapete che bon ton e videogame sono due argomenti a me molto cari ed oggi voglio spiegarvi come queste realtà apparentemente così distanti possano essere conciliabili… e chi è genitore come me sa quanto questo sia importante. Scopriamo, dunque, insieme il Galateo dei videogiochi attraverso semplici consigli facilmente applicabili da tutti.
Galateo dei videogiochi: ad ogni età il suo gioco
La prima cosa da tenere in considerazione quando ci si trova davanti ad un videogame è valutare quanto le sue dinamiche ed i suoi contenuti siano appropriati a chi dovrà fruirne. Attraverso la classificazione PEGI (Pan-European Game Information) è possibile stabilire se un videogame è adatto o meno ad un giocatore. Questa codificazione, infatti, mette in evidenza se all’interno del gioco sono presenti:
- contenuti violenti
- riferimenti sessuali
- linguaggio scurrile
- gioco d’azzardo
- riferimenti all’uso di droga
- elementi che possono generare paura
- discriminazioni
- contenuti online
Inoltre il codice PEGI prevede l’attribuzione di un’età minima per l’uso del gioco valutata secondo criteri abbastanza rigidi che dunque danno un’indicazione molto valida ai genitori nella scelta dei videogame da far utilizzare ai propri figli.
Ma cosa c’entra tutto ciò con il galateo? C’entra eccome! Contenuti inadeguati possono riflettersi sul comportamento della persona generando, soprattutto se non si possiedono (per età o sensibilità) le competenze personali per rielaborarli in modo opportuno, dei risvolti non piacevoli.
Galateo dei videogiochi: gli atteggiamenti
Nessun gioco è cattivo a priori ma, come detto, se se ne fa un uso errato può diventare nocivo per la persona… e lo dice una come me che di videogiochi ne fa un uso importante da sempre. Oltre a scegliere videogiochi adatti a chi li utilizzerà è importante, anche, non manifestare o alimentare comportamenti irrispettosi di cose o persone, magari dovuti ad un eccessivo coinvolgimento nel gioco.
Quando si utilizza un videogame, come in qualunque altro contesto è, dunque, necessario:
- non utilizzare un linguaggio irrispettoso o, peggio ancora, scurrile
- mantenere un’atteggiamento composto durante il gioco
- non manifestare sentimenti di stizza che possano ledere cose o persone
- non utilizzare dispositivi impostati ad un volume eccessivo e non disturbare gli altri
- non giocare in presenza di spettatori non idonei alla tipologia di videogame
- avere rispetto dello spazio circostante evitando, ad esempio, di spargere snack in giro
- avere fair play nei confronti degli altri giocatori
Galateo dei videogiochi: quando e come
Tenendo a mente le indicazioni suddette è, comunque, importante non prolungare eccessivamente le sessioni di gioco ma stabilire, in base all’età del giocatore, dei tempi massimi da rispettare.
I più piccoli non andrebbero mai lasciati soli davanti a dispositivi tecnologici di qual si voglia natura. In questo modo, inoltre, il gioco potrebbe diventare un momento di crescita e condivisione in cui il genitore non solo supervisiona l’operato del figlio ma interagisce con lui fornendogli supporto e sostegno.
L’uso dei videogiochi non deve, inoltre, mai arrecare disturbo agli altri e, come detto, il volume dovrà essere sempre adeguato all’orario ed al contesto. Se si intende giocare in orari di riposo o in orari notturni si preferirà utilizzare delle cuffie senza però che questo comporti un isolamento totale dall’ambiente circostante a causa di un volume sconsiderato.
Galateo dei videogiochi: distinguere realtà e gioco
Per ultimo ho lasciato uno degli argomenti che mi sta più a cuore ovvero la distinzione tra realtà e finzione. Ammetto senza remore che tra i miei giochi preferiti ci sono dei videogame caratterizzati da battaglie e scontri tra fazioni e quindi da un alto tasso di violenza ma questo non significa che io nella vita di tutti i giorni sia una persona pericolosa o violenta.
E’ importante distinguere realtà e finzione e per farlo è fondamentale spiegare, soprattutto ai più piccoli, questa netta distinzione. All’interno di un gioco si interpreta il ruolo di un personaggio che non deve per forza riflettere il nostro sistema di valori: giocando raccontiamo e viviamo la sua storia, non la nostra.
Etichettare a priori come violenti o disadattati tutti i videogiocatori è un grande sbaglio, ma proprio da chi lo è come me deve partire la manifesta volontà di distinguere e far distinguere anche agli altri il ben netto limite che separa il gioco dalla vita di tutti i giorni.
0 comments