Le regole del Bon Ton

Come si scrive un menu secondo il Galateo

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Qualche giorno fa una lettrice mi ha chiesto se esistessero delle regole ben precise su come si scrive un menu. Ho trovato la sua richiesta molto interessante e proprio per questo ho pensato stilare una sorta di vademecum per la realizzazione del perfetto menu, adatto sia ad una cena tra amici che ad un evento formale, dove è obbligatorio, come una cerimonia.

Come si scrive un menu: le basi

galateo menu

Il menu serve a mettere gli ospiti al corrente delle portate che verranno servite nel corso del pasto. Questo serve loro non solo per poter iniziare ad assaporare con la fantasia le delizie che gli si prospetteranno davanti da lì a poco ma anche per capire come comportarsi per arrivare a fine pasto avendo assaggiato tutto ciò che è stato predisposto per l’occasione.

Il menu, sia nella composizione che nelle fattezze va rapportato alla tipologia e allo stile dell’invito e dell’occasione. In contesti più familiari basterà un semplice cartoncino anche scritto a mano mentre in contesti più formali, per cui la presenza del menu è obbligatoria, si predisporranno delle stampe tipografiche o calligrafiche di livello nettamente superiore.

L’ordine delle portate previste sarà sempre il seguente:

  • Aperitivo d’accoglienza
  • Antipasto
  • Primo piatto (asciutto o in brodo)
  • Secondo piatto a base di pesce
  • Contorno
  • (Sorbetto)
  • Secondo Piatto a base di carne
  • Contorno
  • Formaggi
  • Dolce
  • Frutta

In conclusione non mancherà l’indicazione relativa alle bevande e ai vini. Qualora si dovesse optare per un percorso eno-gastronomico  si paleseranno gli abbinamenti anche nel menù, indicandoli subito dopo il piatto cui sono abbinati, in modo da agevolare gli ospiti qualora non ci fosse la presenza di un sommelier in sala dedito a questo compito.

A meno che non si tratti di cibi di pregio o di produzioni particolari, come piatti tipici o presidi D.O.P o Slow Food, nel menu non vanno segnalati prodotti da forno come pani e grissini e nemmeno olive, conserve e marmellate.

In realtà il menu dovrebbe includere solo le portate che vengono servite al tavolo ma sempre più spesso, soprattutto per lasciare ricordo negli invitati di quanto degustato, si tende ad indicare anche ciò che è presente nei buffet anche se questi avvengono in luoghi differenti da quelli in qui si svolge la parte principale del pasto.

 

Come si scrive un menu: il carattere

scrivere un menu

Il carattere da utilizzare per l’impostazione del menu dovrà essere chiaro e facilmente comprensibile da tutti. La dimensione sarà idonea al formato di stampa ed eventuali licenze artistiche saranno riservate più alla compilazione delle parti introduttive e conclusive che del menu in sé, pur mantenendo sempre uno stile consono all’evento correlato.

 

Come si scrive un menu: il formato e la grafica

Come scrive un menu

 

Il formato dovrà essere facilmente gestibile sulla tavola. I menu a mo’ di librone si addicono ai ristoranti con servizio alla carta e non ad un pasto privato con pietanze già definite. In tal senso per la realizzazione del menu si potrà optare per:

  • pieghevole a libro in formato A5 classico
  • pieghevole a libro in formato A5 stretto
  • pergamena
  • cartoncino ad unica facciata

La scelta della tipologia di formato è legata solo ad esigenze pratiche (dove andrà posizionato il menu sulla tavola) ed estetiche. La scelta dei materiali, oltre che il gusto personale, seguirà lo stile dell’evento. Qualora dovesse essere previsto un corredo grafico per l’evento (inviti, segnaposti, biglietti di ringraziamento) tutto seguirà le stesse scelte stilistiche in modo da dare un tocco armonico a tutto i gli elementi.

Le pietanze andranno elencate una per riga con con impostazione grafica centrata ed i contorni andranno segnalati insieme alla pietanza principale solo se serviti nello stesso piatto. In caso differente andranno segnalati nella riga successiva senza particolari spazi, nell’impostazione classica, addirittura, erano indicati anche con un carattere ridotto rispetto ai piatti forti.

E’ possibile inserire monogrammi e stemmi, meglio, invece, rinunciare a fotografie ed immagini in genere. Infine è bene segnalare data, luogo ed occasione dell’evento ma a patto che questa indicazione sia poco invasiva sul resto dell’impaginazione.

Nel dubbio, in ogni caso, la sobrietà rimane sempre l’arma vincente, non dimenticatelo!

 

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