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Cucina: aglio e cipolla non sono nemici del buon mangiare, parola di Chef Gennaro Esposito
Spesso si tende ad evitare nella cucina di un certo livello l’utilizzo di aglio e cipolla perché non graditi a molto a causa del loro odore e della loro digeribilità talvolta problematica. Uno chef stellato della statura di Gennaro Esposito riabilita questi due ingredienti e li pone, addirittura tra i trend culinari del 2016. Scopriamo insieme i consigli dello chef per gestire al meglio questi problematici alimenti.
Due Stelle Michelin, patron del ristorante Torre del Saracino di Vico Equense, giudice di Junior Master Chef e alla guida della brigata di cucina del CastaDiva Resort & SPA sul lago di Como, Gennaro Esposito è un vero gigante della cucina italiana, uno di quegli chef che la sa davvero lunga in fatto di cucina.
Stanco di veder bistrattati alimenti come aglio e cipolla ha deciso di valorizzarli e di proporli come trend culinario per questo 2016 al fianco di altri ingredienti non particolarmente blasonati come ortaggi, verdure e prodotti dell’orto, portando alla ribalta una cucina stagionale, regionale e tradizionale, semplice negli ingredienti ma di altissimo livello nel gusto.
“Tutto sta in quale aglio e quale cipolla si usano. Se si usano cipolle e aglio di qualità, come l’aglio balsamico, oppure l’aglio siciliano, l’aglio rosso. Oppure la cipolla di Tropea, la cipolla di Montoro, sono tutte cipolle molto più delicate, digeribili e soprattutto molto raffinate. La grande capacità di uno Chef è saper fare sempre una cucina elegante, anche quando ha una certa rusticità: ingentilire qualsiasi ingrediente, per renderlo protagonista o co-protagonista, in maniera adeguata.” Gennaro Esposito, chef stellato.
Attenzione, dunque, alla qualità dei prodotti ma anche alle dosi di utilizzo che vanno sempre determinate con cura per non ottenere spiacevoli squilibri nel piatto.
Per la cucina del CastaDiva Resort & SPA di Blevio, proprio in quest’ottica, Chef Esposito ha scelto di proporre un menu legato al territorio, rivisitando alcuni piatti della tradizione comasca attraverso un lavoro di grande creatività capace di sposare insieme gusto, freschezza, altissima qualità dei prodotti e design, perché anche l’occhio vuole la sua parte.
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