Le regole del Matrimonio

La scelta degli abiti

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L’abito da sposa, una volta era rosso, sia in Occidente che in Oriente. Solo da due secoli, il colore classico della sposa è diventato il bianco: segno di “purezza”, riflette la tradizionale visione del matrimonio secondo cui la sposa doveva giungervi illibata.
Ciononostante, esistono attualmente, un’infinità di altre possibili soluzioni alternative potendo infatti spaziare tra inediti colori pastello (dalle infinite e variabili nuances) che, a dirla tutta, non hanno davvero nulla da invidiare al bianco più classico.
A prescindere quindi dai gusti e le preferenze dettate dalla propria personale visione del vincolo matrimoniale, in ogni caso, la scelta della tonalità del vestito deve partire da alcuni punti cardine che, in questa sede devono essere tenuti in considerazione: innanzitutto l’età della sposa ed inoltre i suoi particolari “colori” : capelli, occhi e soprattutto, la carnagione.
Se i capelli sono chiari (biondi o rossi) è preferibile orientarsi sui toni dell’avorio e dell’ecrù, se i capelli sono scuri è invece preferibile optare per il bianco candido che esalti i riflessi corvini piuttosto che i caldi castani delle brune chiome.
I bianchi cosiddetti caldi (dunque tendenti al panna, crema, all’avorio, al rosato), valorizzano sicuramente l’incarnato scuro e la pelle olivastra, mentre quelli freddi (come il ghiaccio, l’“azzurato” o il “grigio perlaceo”), si accostano bene alle carnagioni chiare.
Sartoriale o confezionato, esso dovrà rispondere ai desideri della sposa. Ogni futura sposa si immagina un vestito unico e magari stravagante ma di solito tutto cambia nel camerino di prova: l’abito sognato e immaginato da tanto tempo si rivela inadatto; emerge al suo posto un altro che veste di meraviglia. L’abito da sposa va scelto con amore, provato con cura, indossato con convinzione e disinvoltura. Inutile ricordare che sarà sotto gli sguardi di tutti per l’intera cerimonia. Si deve scegliere l’abito che si addice di più alla sposa ed esalta meglio le sue caratteristiche fisiche. E’ importante anche scegliere in base alla stagione, all’orario, al tipo di chiesa e quindi di cerimonia e di ricevimento.
L’acquisto dell’abito da sposa comporta sicuramente grandi riflessioni e ricerche. Trattandosi di una decisione importante e offrendo il mercato una vasta scelta di modelli l’impresa non sempre è facile.
Per tradizione, il vestito da sposa va scelto insieme con la mamma, con qualche mese di anticipo cosi da permettere i necessari ritocchi e l’abbinamento con gli accessori: guanti, scarpa, borsa, lingerie. Di solito, ci vogliono dalle due alle quattro prove, compresa quella finale, per creare l’abito (nel caso si sia scelto un abito su misura in atelier) o dargli la giusta vestibilità (nel caso si tratti di un abito da collezione in boutique).
L’abito deve essere innanzi tutto comodo. Durante le prove, si deve indicare alla sarta qualsiasi dettaglio che può creare fastidio o incertezza sulla sua vestibilità, in modo da non avere problemi durante la cerimonia. Importante e indossare lo stesso reggiseno che si porterà durante la cerimonia.
Per valutare bene l’effetto finale, si deve provare l’abito con tutti gli accessori. Non si deve dimenticare di scattare una foto per farla vedere alla parrucchiera e alla truccatrice in modo che anche l’acconciatura e il make-up scelto sia in tono con l’abito.
Una donna minuta potrà scegliere liberamente un abito dalle maniche “importanti”, qualche volant nonché un bel velo in tono (purché non eccessivamente lungo!), una sposa che viceversa ha bisogno di “slanciare” una figura “non troppo” snella, dovrà preferire un abito dalle linee morbide e cadenti che scivolino dolcemente. Per la donna dai fianchi un po’”invadenti”, si consiglia di optare per abiti senza tagli in vita in moda tale da nasconderne l’evidenza mentre, se la futura sposa è di statura alta, potrà tranquillamente permettersi di scegliere una gonna ampia, di tessuto morbido che esalti un punto vita ben disegnato.
Per le magrissime, le più adatte sono le linee fluide con maniche lunghe, anche velate d’estate, per non evidenziare braccia troppo esili.
Chi ha le spalle piccole e cadenti deve invece dare proprio a queste ultime, la massima importanza “sbizzarrendosi” con giochi di volumi rigidi.
Per i fianchi larghi e l’addome pronunciato, ottimo soluzione si presta ad essere “lo stile impero”, il modello tagliato sotto il seno che si allarga leggermente scendendo verso il basso.
Le figure robuste ma alte, è preferibile che scelgano invece una linea cadente e un drappeggio morbido in tal modo distogliendo l’attenzione della “vita forte”, loro, punto critico.
Alla sposa molto alta, infine, si addice perfettamente un abito dal corpino aderentissimo completato da una gonna vaporosa: il punto vita cosi sottolineato, “spezza” efficacemente la figura riproporzionandola.
Chi ha le spalle strette o cadenti, potrà proporzionare i volumi con corpini rigidi realizzati su misura, mentre, se le spalle sono ampie e si può contare su un generoso decolleté, si può scegliere un modello aderente e scollato.
La linea aderente, esalta una figura esile, perché sottolinea le curve del corpo, è una scelta sexy di grande effetto adottato a tutte le lunghezze.
La linea a palloncino, aderente sul busto e ricca nella parte inferiore, si adatta a figure minute, alla qual regala volume mentre è sconsigliata a chi ha un seno abbondante.
Altro consiglio importante è di curare nell’abito la parte della schiena perché (anche se in effetti, spesso, questo piccolo particolare tende a “sfuggire” persino alla sposa più attenta ai minimi particolari!) è proprio la schiena che, durante la cerimonia (porgendo la sposa le spalle ai propri ospiti), sarà più a lungo a vista di parenti e amici; anche per questo, si consiglia in ogni caso di scegliere un abito che possa esaltare una schiena particolarmente curata.
Naturalmente, prestate sempre una particolare attenzione al momento del ritiro controllando bene che tutto risponda alla perfezione: la lunghezza dell’orlo, l’ampiezza delle maniche, la misura del bustino (che deve perfettamente aderire al busto della sposa), il colore dei fermagli che serviranno all’acconciatura, la lunghezza del velo e tutto quanto, più in generale, possa costituire per voi un dettaglio prezioso e determinante per esaltare la vostra naturale bellezza nel giorno fatidico delle vostre nozze.
Per quanto riguarda lo stile ne esistono di diversi.
Romantico: lavorazioni di merletto, pizzo, decorazioni floreali, ricami di perline-bustini attillati e volumi extra large delle gonne che mettono in risalto spalle e décolté e creano un effetto scenografico, adatto ai fisici particolarmente magri.
Sensuale: linee sinuose e morbide, lavorazioni di seta e pizzo, trasparenze, tubino aderente-la femminilità è sottolineata da tessuti che mettono in evidenza le forme del corpo, grazie alle linee semplici ed elegantissime, essendo raccomandato alle spose con un punto vita sottile.
Originale: lavorazioni di tessuti diversi, intarsi di pizzo ricamati con perline e strass, decorazioni con piccoli fiocchi, gonne corte al ginocchio oppure tailleur con gonna o pantalone, proponendo abiti completati da boleri che seguono la linea dell’abito oppure la gonna al ginocchio che viene interpretata in tanti modi diversi: plissettata o a balze, con ruches o volants. Decisamente da evitare l’abito corto se non avete gambe perfette.
Sobrio: corpetti aderenti e gonne a tubo, linee essenziali, pochi ricami-lo stile è lineare, i drappeggi si trasformano in perfette geometrie. Se sei ragazza di tendenza, le applicazioni a effetto floreale o geometrico faranno al caso tuo.
Maestoso: gonna ampia e vaporosa, molti ricami preziosi, volant, grandi fiocchi. Si deve decidere: il modello, la tinta e il tessuto dell’ abito c’è un ritorno all’abito importante e a tutti quei decori che il minimalismo degli anni ’90 aveva abbandonato: maniche e gonne a palloncino, al ginocchio o lunghe, creando l’effetto baloon. (Questi modelli si adattano alle ragazze slanciate, almeno 175 cm, altrimenti possono rimpicciolire troppo la persona.)
Anche i tessuti vanno selezionati con molta attenzione e non vanno mai scelti a caso, perché proprio la loro consistenza permette all’abito di essere perfetto sulla silhouette. Nella loro scelta, in ogni caso, bisogna sempre tener conto della stagione in cui verrà celebrato il matrimonio.
La scelta del tessuto con cui è viene confezionato l’abito è di notevole importanza; anche per questo motivo è molto importante prediligere atelier di altissima competenza dove grandi professionisti potranno sfoggiare la loro competenza sulle differenti caratteristiche, aiutandovi a districarvi tra i vari tipi di Crepe (tra i più diffusi quello georgette, adatto per abiti diritti piuttosto fasciati, è un tessuto morbido che si adatta un po’ a tutti i tipi di figura) il Tulle (tessuto trasparente di vario spessore che si adatta per la sua freschezza ai matrimoni estivi e si adatta stupendamente ai vestiti vaporosi) l’Organza (ideale per un matrimonio estivo e per abiti dallo stile romantico) il Taffetas (versatile per qualsiasi tipo di abito, bello nelle tinte pastello ha un aspetto vaporoso è adatto quindi a modelli con volants) il Piquè (con piccoli motivi in rilievo è adatto per una sposa giovane e dall’aria un po’ sbarazzina)e poi i vari tipi di Pizzo, il Satin la Seta e il Cady.
Se fa freddo non è necessario rinunciare per forza ad un abito leggero o senza maniche, anzi; busto e braccia possono essere tenuti al caldo con un grande scialle oppure una stola, di cashmere come di un’altra lana finissima. Ottima soluzione anche il cardigan, corto con il collo di pelliccia vera o ecologica.

Per lui, se proprio si desidera seguire la tradizione, il tight è considerato il vestito più indicato, soltanto, però, se il matrimonio è celebrato di giorno e quando la sposa indossa un abito particolarmente sontuoso.
Si può, in caso contrario, optare per una soluzione meno formale, ma stilisticamente corretta: il classico completo blu o grigio. In quanto ai gioielli la tradizione prevede orologio e gemelli doppi, nulla più.

E’ bene inoltre ricordare che:
bisogna dire no a:

  • i guanti durante la cerimonia, prenderanno posto, insieme al bouquet sull’inginocchiatoio in chiesa e sulla sedia in municipio;
  • scollature esagerate in chiesa;
  • strascichi e veli troppo lunghi senza che ci siano damigelle a sorreggerli, no al velo in municipio e no agli occhiali soprattutto con il velo;
  • anelli, l’unico sarà la fede nuziale;
  • un ritardo oltre i quindici minuti se la cerimonia si svolge in chiesa, niente ritardo se la cerimonia si svolge in municipio;
  • al tight dopo le diciotto, in questo caso s’indossa il frac.
  • alla giacca del tight lasciata aperta;
  • ai guanti ed al cilindro indossati, vanno tenuti in mano, se s’indossa il mezzo tight non vanno assolutamente;
  • allo smoking, è un abito da sera;
  • all’abito doppiopetto, al cappotto e ai calzini corti;
  • all’usanza del taglio della cravatta per poi rivenderne i pezzi, lo sposo si dovrà opporre con fermezza, ma con cortesia.

E’ bene invece dire si:

  • all’abito particolarmente curato dietro, la sposa è di spalle durante tutta la cerimonia;
  • ad un nodo sull’abito anche quello di una fascia – cintura che simboleggia l’idea fondamentale dell’unione;
  • all’abito lungo anche per la cerimonia in municipio, a patto che sia un modello sobrio, magari nei toni dell’avorio o delle tinte pastello;
  • ad un velo di abbronzatura, ma mai troppo pesante, ad un trucco leggero e molto naturale;
  • alle calze portate sempre;
  • agli orecchini ma mai ad anello o pendenti;
  • al classico tight se la cerimonia si svolge in tono formale, di mattina, altrimenti è ammesso anche il mezzo tight oppure l’abito tre pezzi;
  • al tight indossato da testimoni e padri degli sposi se lo sposo lo  indossa;
  • all’orologio da polso, all’anello con lo stemma di famiglia e ai gemelli doppi ai polsi della camicia.

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